15 de out. de 2011

Hoje dia chuvoso e começou cedo viu... Acordo e já me deparo com o cinzento céu de Nizhnevartovsk - Rússia e temperatura de Itacurussá - RJ. Mesmo no dia que a meia-noite os relógios devem ser adiantados em 1h, por causa do horário de verão! Verão? hahahahahahaha.

Herculano Quintanilha + Astróloga do terra.com.br + aquário = Neste período de maior visibilidade você não vai conseguir ficar recluso nem ter medo de se mostrar. Ótima fase para apresentar projetos e falar sobre seus planos profissionais. O sucesso e a melhora da sua imagem estão garantidos. (Olha depois do meu sábado astróloga, não vou mostrar nada não, a não ser que você queira ver, mas estou quebrado! Te amo).

Baseado nisso de "aparecer" que hoje irei fazer uma coisa diferente. Não, não é isso que você está pensando! Vou falar para um público específico, mas jamais excluir vocês que são para mim verdadeiros Templos de Diana!


Acho que a maioria das letras e melodias de Caetano, Gil, Chicos, Djavan, novos, velhos e futuros baianos junto e misturado com a "turminha" da poesia, teatro, pintura e literatura da semana de 1922 "moderninha" de São Paulo...
Bem, vou tentar escrever palavras soltas ao vento das ondas navegáveis da internet, em frequência civil de 121,5 Mhz, sem precisar urinar para descolar a mão do objeto gelado encostado, e muito menos cortar o dedo preto da gangrena da cabeça da cobra verdadeira ou falsa coral que jamais quereremos encontrar. Estudar é fato, navegar é preciso e voar é lindo!

Oito e meio e almoço entre amigos, vitória em conjunto em um sábado molhado de meias calça desfiadas, gargalhadas abafadas, gravatas bem afrouxadas, gel e sombra. Mas que sombra? A de dúvidas? ou margem de erro e 50 milhas náuticas dela. Surpresa que injetou cerca de 2.700 a 3.000 psi nas nossas veias cujo soro tarda duas longas horas para fazer efeito. Que efeito? Se não fosse nosso PSU em forma de gases de nervosismo, máscaras caíriam junto com nossa pressão que de medo nos levaria a uma queda brusca para 8.000Ft evitando usar o balde de lona. hahahahahahahaha.

Em caso de dúvida, apele, mas não se desespere e muito menos se descabele, apenas assinale "C" ou "D", que eu prefiro acreditar que é de "C"risto e "D"eus; mas pessimistas ou simplesmente quem não tem sorte pode ser "D"emônio ou "C"apeta. hahahahahahahahahaha. Fumar está proibido, mas a lanchonete segue faturando e o argentino praticando nossos espanhóis enferrujados pelo TUC de cada um.

Mas o revigorante café, não tem preço e pode aumentar, assim como a amizade, sentimento de equipe, apego, saudade antecipada e as tarefas e responsabilidades que jamais diminuirão, mesmo que o raio de alcançe do bote de uma jararacuçu ou sucuri seja de 1/3 de seu tamanho!

Frase do dia? Só reprova quem tenta! Mas quando quiser agradar alguém que fale essa língua maravilhosa e apaixonante, basta dizer: "Tu és minha retinida".

Conselho de amigo? Evite a armadeira e opte pela caranguegeira, mas lembra que dá tempo de abandonar em 90 segundos tudo e olhar para trás e se arrepender de ter tomado a decisão mais banal que um ser humano cujo sonho desde ícaro foi sair do ninho e expandir horizontes. relaxa, salto é só para aparenbcia, trabalho mesmo é de sapatilha. Mas olha, se quiser deixar o sangue coagular e se entregar, diga para si mesmo, tentei! Jamais se esqueça que abelhas existem por toda a parte e ao mesmo tempo que temos que agradecer tudo que somos por esse bichinho lindo em desenhos animados, é o que mais mata a todos nós seres humanos mundão a fora.

Mas não esqueça nunca da hierearquia! Rainha, operária e zangão; digo: Ups! Silêncio total! Cockpit Stéril. Mas se a picadura for de uma arapuava agradeça e desça, mas desça para uma centena e aguarde liberação, mas se quiser; aproveita e desça a serra, do salto, do pedestal, e se cuide! Não adianta levantar a bunda se for bater no chão, mas do sofá para estudar adianta, e muito! Bjs!

Pratique seu italiano!

INCIDENTI A ROMA DURANTE LA MANIFESTAZIONE PACIFICA.
Black bloc in azione, 5 ore di guerriglia


INCIDENTI A ROMA DURANTE LA MANIFESTAZIONE PACIFICA
Black bloc in azione, 5 ore di guerriglia
Settanta feriti negli scontri: tre sono gravi
La sconfitta dei manifestanti pacifici.

Carabiniere colpito da infarto.

Scontri fino a tarda sera. Dodici gli arresti

ROMA - Un pomeriggio di guerriglia. Quella che doveva essere una protesta pacifica per manifestare contro la crisi economica e contro i costi della politica si è trasformata in un incubo per la Capitale. Gli Indignati, che avevano promosso il corteo e che erano partiti con le migliori intenzioni, con cori e bandiere colorate, sono stati sconfitti da 500 giovani incappucciati e armati di bastoni, mazze, bombe carta e fumogeni che si sono infiltrati facendo degenerare la giornata di mobilitazione. I violenti scontri in piazza San Giovanni, luogo storico delle manifestazioni sindacali e democratiche, e in altre aree della Capitale lungo il percorso del corteo sono stati il culmine di una serie di incidenti iniziati intorno alle 15 in via Cavour, con bandiere bruciate, auto e cassonetti dati alle fiamme, violenze contro chi contestava i teppisti. Cinque ore di battaglia urbana con le forze dell'ordine prese d'assalto da una pioggia di sassi e sampietrini lanciati dai black bloc e un paio di militari che hanno rischiato la vita nel rogo di un furgone dei carabinieri incendiato da gruppi di violenti. Due troupe televisive sono state aggredite; un fotografo ferito alla testa. Un uomo rischia di perdere l'uso di una mano. Alla fine va registrato anche il bilancio dei fermi: venti in tutto e per 12 persone protagoniste a vario titolo degli incidenti è scattato l'arresto. Tra loro giovani di Bari, Trento, Catania, Siracusa, Brindisi e Napoli.

BARRICATE VERSO LA STAZIONE - In via Cavour erano state distrutte intorno alle 15.30 le vetrine di un supermercato e di due banche. Poi in via Labicana, prese d'assalto l'ex agenzia delle Entrate e una filiale della Banca popolare del Lazio all'incrocio con via Merulana. Aggredite due troupe di Skytg24: a un operatore è stata tolta la telecamera, poi distrutta. Intanto i teppisti entravano in un'agenzia di lavoro interinale al Colosseo, devastandola. E dopo lo sgombero di piazza San Giovanni intorno alle 20, la battaglia ha sconvolto il quartiere Esquilino, mentre i black bloc dirigevano verso la stazione ferroviaria Termini. Gli ultimi scontri con barricate di auto e cassonetti incendiati in via Merulana hanno impegnato ancora fino a tarda sera le forze dell'ordine. Domenica, con le luci dell'alba, si potranno contare i danni.

CARICHE E CODICE ROSSO - Sono stati circa 70 i feriti (fra cui una trentina di appartenenti alle forze dell'ordine), di cui tre in gravi condizioni e ricoverati in codice rosso: un manifestante di Sinistra e Libertà che ha perso due dita per l'esplosione di un petardo; un poliziotto colpito al torace e una terza persona che ha riportato traumi multipli.

SCONTRI TRA MANIFESTANTI - Per tutto il pomeriggio i manifestanti pacifici hanno cercato di isolare i violenti. Poi hanno ceduto, e intorno alle 19 il corteo si è spezzato e molti sono fuggiti dalle zone degli incidenti. In serata, però, un gruppo di indignati si sarebbe scontrato frontalmente con alcuni degli incappucciati. Un drappello di black bloc si è mosso invece fino a tarda sera nelle strade intorno a via Labicana. Il centro storico è rimasto presidiato dalle forze dell’ordine. L'ultimo obiettivo dei black bloc - che ha tenuto in allerta la Questura - sono stati i binari: tra la folla si era sparsa la voce che potesse essere chiusa dalle forze dell'ordine la stazione Termini, dove i violenti stavano convergendo. Ma dopo le 20.50 la situazione nello scalo era tranquilla. Sono invece saltate, nel corso del pomeriggio, circa 1.500 corse del trasporto pubblico a causa di sistemi di videosorveglianza danneggiati in diverse stazioni della metropolitana (cinque di queste erano state preventivamente chiuse fin dal primo pomeriggio). Vanno inoltre registrati inconvenienti su altre 2.500 corse e, inevitabilmente, il traffico in tilt in tutto il centro. Incalcolabili, al momento, i danni a veicoli privati, banche e negozi.

CATENA DI DEVASTAZIONI - In via Merulana, dove gli incappucciati armati avevano trovato riparo dopo le cariche della polizia in piazza San Giovanni, si sono viste scene apocalittiche: barricate, negozi e auto incendiati, cassonetti distrutti, motorini buttati a terra a formare barriere. E una continua sassaiola verso i mezzi delle forze dell'ordine schierati. Nel tardo pomeriggio, in piazza San Giovanni, gli scontri più duri: sassaiole, assalti ai mezzi della polizia; un blindato dei carabinieri è stato dato alle fiamme. Fortunatamente, i due militari all'interno sono riusciti a mettersi in salvo, mentre i manifestanti continuavano ad attaccare in veicolo con fumogeni e bombe carta. Altri mezzi sono stati bloccati, circondati e fatti oggetto di lanci di pietre, spranghe e sassi. Quando le cariche delle forze dell'ordine li hanno costretti ad indietreggiare, i black bloc hanno dato fuoco a diverse auto soprattutto in via Boiardo. Cassonetti rovesciati, vetrine della filiale di Unicredit bruciate e spaccate. L’ingresso della sede del Pdl a via Etruria devastata. Scontri anche in piazza Tuscolo, via Magnagrecia e via Etruria. Dalle finestre dei palazzi i cittadini - che durante la prima parte del corteo avevano applaudito gli indignati - hanno cercato di fermare i violenti con un fitto lancio di oggetti.

PANICO IN BASILICA - Le maggiori scene di paura e panico si sono avute a San Giovanni, tra la gente che era venuta da tutta Italia per manifestare pacificamente. Davanti alla basilica un gruppo di persone normali si è trovato stretto tra i manifestanti violenti e le cariche di polizia e carabinieri. Qualcuno è scoppiato in lacrime, altri hanno pianto per il denso fumo dei lacrimogeni sparati tra il Celio e la zona di via Appia. Numerosi i momenti di attrito fra i manifestanti pacifici del corteo - che urlavano «Vergogna» e «Andatevene» - e i black bloc. Alterno il rapporto con le forze di polizia: all'inizio sono state applaudite dagli indignati pacifici, ma poi qualcuno le ha duramente criticate per non aver subito caricato i violenti. Le forze dell'ordine hanno saputo mantenere una calma decisiva: per lo più si sono limitate a cariche di alleggerimento e soltanto nel culmine degli scontri - quando i black bloc hanno attaccato con sassi e pali divelti, fumogeni e bombe carta - hanno reagito con decisione.

ISOLARE I VIOLENTI - Il sindaco di Roma, in serata, ha messo in guardia contro eccessi di tolleranza: «Mi auguro che domani non ricominci il solito discorso - ha detto Alemanno - quando la questura e le forze dell’ordine cercheranno di isolare di colpire queste forze violenteche sono centri di violenza noti in Italia. Erano due mesi che dal web si davano appuntamento a Roma». Poi il primo cittadino ha sottolineato il suo apprezzamento e la sua vicinanza alle forze di polizia ma anche ai manifestanti pacifici.

IL CORTEO DEGLI ALTRI - Ma non c'erano solo i violenti tra i circa 200 mila giunti a Roma per l' I-Day, il giorno degli Indignati. Gli altri che hanno sfilato in corteo sono studenti, trentenni, quarantenni, cinquantenni, precari, disoccupati, operai e liberi professionisti. Urlavano slogan, ma sottolineavano: «Non vogliamo scontri né violenza». Erano arrivati da tutta Italia, via treno, auto, pullman. Colorati, creativi, indignati. E blindati. In migliaia hanno raggiunto piazza della Repubblica, da dove il corteo è partito (in anticipo, «siamo troppi») con tutti gli «indignati» d'Italia in contemporanea con altri 81 Paesi del mondo. Tutti «Uniti per il cambiamento globale» e per dire forte «Noi la crisi non la paghiamo». Alcuni portavano alto un grande striscione con la scritta «People of Europe: rise up!».

Vai um cafezinho? Ou não! hahahahahahaha.

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